giovedì 19 aprile 2012


Sempre più spesso si sente parlare di autismo e di individui autistici, è di certo importante partire dalla conoscenza del disturbo per poter affrontare senza timore e con consapevolezza gli incontri che potrebbero capitare nelle relazioni quotidiane. Partiamo dal presupposto, per sfatare un mito, che una persona affetta da autismo non va intesa come un vegetale incapace di intendere e di volere bensì come una persona da conoscere ed attenzionare, con delle peculiarità non indifferenti ed alcuni deficit psicofisici legati alla comunicazione e allo svolgimento di alcune azioni motorie.

L'autismo, che si manifesta statisticamente in 5-50/10000 casi, è caratterizzato per lo più da una difficile integrazione sociale e da alcuni problemi di natura generale che talvolta esigono l'aiuto esterno per lo svolgimento di azioni di vita quotidiana, è denominato "Sindrome di Kanner" e in modo generico è definito dalla comunità scientifica internazionale un disturbo che interessa la funzione cerebrale.

Esulando da quello che è il punto di vista prettamente scientifico ancorato alla diagnosi (che oggi è effettuata tramite il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders- Fourth Edition ) possiamo permetterci di condurre una analisi più ampia che va ad analizzare non solo i disturbi, purtroppo reali, ma anche le differenze, le peculiarità e le doti ricorrenti ed estremamente affascinanti che caratterizzano gli individui affetti da autismo, tra cui una notevole memoria, sia fotografica che non, ottime doti matematiche, calcoli di date impossibili o quasi ad un individuo con QI nella norma, talento nell'arte e una immaginazione che lascia attoniti, i pensieri, talvolta trascritti dagli stessi individui, sono dei veri e propri spunti di riflessione per la nostra vita, del resto loro non sapranno magari coordinare bene i loro movimenti ma hanno le capacità intellettive per ricordare il pi greco pronunciando ben 22514 cifre (Daniel Tammet), tra gli autistici celebri vi sono anche Temple Grandin, docente dell'Università del Colorado che ha progettato impianti per il bestiame
negli Stati Uniti oltre ad essere sempre stata attivista per i diritti delle persone affette da autismo; persino Daryl Hannah, nota attrice e regista, ha dichiarato di essere affetta da sindrome di Asperger, ovvero una forma di autismo.

Dovremmo guardarci attorno prima di puntare il dito, prima di decidere chi è sano e chi è malato, le convenzioni sociali sono la chiave della discriminazione e spesso, purtroppo, dire "quel ragazzo è autistico" è motivo di un cambiamento comportamentale che si orienta particolarmente sulla compassione, denigrante talvolta. Dovremmo conoscere nei limiti del possibile ed essere incuriositi dall'immenso e grandioso dono che è la mente umana, in tutti i suoi lati oscuri e sconosciuti persino ai grandi uomini di scienza. La medicina ha un limite, la mente umana e la curiosità, la voglia di apprendere, vanno oltre. Guardiamoci dal dire "quella persona è malata" e con questa breve riflessione vi invito a visionare il servizio di Giulio Golia, a presto miei
cari lettori, spero che questo possa essere motivo di confronto e dibattito sul tema.

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