venerdì 16 agosto 2013

Scoperta la “doppia sensibilità” dei ragazzi autistici





I ricercatori delle Università di Yale e Vanderbilt, hanno dimostrato che i bambini con autismo percepiscono i semplici movimenti in modo due volte più veloce rispetto ai loro coetanei. 

       questo blog..... l'indirizzo:

http://autismoedio.blogspot.it/

altri blogs sullo stesso argomento :


http://www.yleniamalti.com/


 
Lo studio, pubblicato dal The Journal of Neuroscience, aiuterebbe a spiegare perché molti ragazzi con disturbo dello sviluppo, sono maggiormente sensibili a rumori, cambi di luce e vari altri stimoli esterni rispetto ai loro coetanei con sviluppo tipico.Per arrivare a questa conclusione gli scienziati hanno preso in esame 20 bambini con autismo ed altri 26 con sviluppo tipico, di età compresa fra 8 e 17 anni. Al fine di valutare quanto velocemente ogni ragazzo percepisse i movimenti. 
Per fare questa verifica ai giovani sono state mostrate una serie di video clip caratterizzati da barre bianche e nere che si spostavano da un lato all’altro dello schermo. 
Mano a mano che i bambini correttamente determinavano se le sbarre stavano dirigendosi a destra o a sinistra, i video diventavano sempre più brevi rendendo la direzione delle barre più difficile da decifrare. Inoltre, anche il contrasto dei video veniva modificato da più chiaro a più scuro a seconda che si volesse rendere le immagini più o meno facili da decifrare.

Alla fine di questi test è emerso che tutti i bambini hanno fatto meglio nella prova in cui sono state visualizzate le barre più scure, ma quelli con autismo hanno brillato più degli altri, superando i loro coetanei con sviluppo tipico per un rapporto di 2 a 1. Questa maggiore abilità nel percepire il movimento, dunque, indica che la capacità di risposta del cervello di individui con autismo cresce all’aumentare di intensità esterne. 





Anche se all’ apparenza questo aspetto potrebbe essere considerato vantaggioso, nella maggior parte dei casi se la risposta neurale non si ferma al livello giusto può portare a un carico eccessivo di stimoli ambientali. Circostanza che, dicono i ricercatori, spesso si verifica nei soggetti autistici.Siamo abituati a pensare all’autismo come a un disordine sociale in quanto i bambini con questa condizione spesso si scontrano con le interazioni sociali. Tuttavia, ciò che molte volte trascuriamo è che quasi tutto quello che sappiamo del mondo esterno viene percepito dai nostri sensi. Anomalie nel modo in cui una persona vede, sente o tocca, sostengono gli studiosi, può avere un effetto profondo sulla comunicazione sociale. Questo studio, per la prima volta, dimostra che l’elevata percezione dei movimenti può portare l’autistico a un sovraccarico sensoriale che influenza il suo comportamento sociale.
di IVANO BADESSA 


Note di Giulia Ranisi
pubblicata da Giulia Ranisi 
mercoledì 22 settembre 2010 



Finalmente la notizia !Sarai Mamma!
 Un grande desiderio diventa realtà, passano i

 mesi ma non tutto fila liscio, verso la fine della 


gravidanza qualcosa non quadra.



Hai paura, una paura tremenda, e un dolore straziante nel profondo dell'anima, ma affronti tutto.

Il bimbo nasce,sembra tutto bene, ma qualcosa non và, va seguito, qualcosa non quadra......

poi finalmente il colpo di fortuna! Hai una diagnosi!

Tuo figlio ha una malattia rara, incurabile.  tuo figlio è diverso,tuo figlio è disabile, Ti dicono: 

" ha un handicap, non avrà una vita come le altre".


Cerchi di capire,lotti con te stesso per accettare la nuova realtà,inizi ad accettare la situazione.

Tuo figlio speciale. Speciale in tutto, nei suoi sorrisi,nei suoi occhi, nelle sue assenze.

Nel suo amore dato e preso in modi diversi.  Ma continui a chiedere, a cercare,a capire poi finalmente

si aprono delle opportunità. Le terapie possono aiutarlo, possono farlo crescere meglio!

Possono contenere quella maledetta forbice che distanzia inesorabilmente la sua età cronologica da 

quella mentale e fisica. Non sai dove andare a chi chiedere.

La malattia è rara, non molti la conoscono. Chi può fargli la terapia ? Le liste di attesa sono lunghe, le 

procedure per partire e vedere riconosciuti i propri diritti sono come una medaglia a due faccie.

Vorresti non avere quei permessi, ma se non fossero riconosciuti non potresti aiutarlo. Trovi le 

associazioni, incontri altri genitori, ti conftronti, cresci e nascono nuovi dubbi e nutri nuove speranze.

Paure per un futuro che vedi negli altri ragazzi.

Ma vedi anche la speranza di una qualità di vita che anche se diversa può essere vissuta.

Poi capisci che tuo figlio e solo tuo e avrà la sua crescita, le sue difficoltà e le sue storie.

Il suo percorso e le sue opportunità. Ti guardi indietro e vedi gli anni trascorsi,   non sono molti e i 

progressi sono tanti. Ma tuo figlio rimane diverso e pensi con un gelo di terrore come sarebbe stato se 

non avesse avuto quegli stimoli, quella diagnosi e le terapie.

Avrebbe poi sorriso, avrebbe smesso di dondolare, avrebbe camminato bene o il piedino sarebbe 

offeso? Avebbe compreso? Sarebbe stato presente come lo è ora ?

Per molti ragazzi le terapie sono come acqua date ad un fiore.

Senza acqua il fiore appassisce....

E naturlmente il mondo non si ferma,  devi continuare a lavorare e sperare di non perdere il lavoro.

Devi lavorare e cercare di crescerlo.  Crescere qual fiore, continuando a lottare e a sperare.

Per far si che il resto del mondo non lo calpesti.  Le terapie possono aiutarlo, possono farlo crescere 

meglio! Possono contenere quella  maledetta forbice che distanzia inesorabilmente la sua età 

cronologica da  quella mentale e fisica.

 Non sai dove andare a chi chiedere. La malattia è rara,  non molti la conoscono. 

Chi può fargli la terapia ?

Le liste di attesa sono lunghe, le procedure per partire e vedere riconosciuti i propri diritti sono come una medaglia a due faccie.

 Vorresti non avere quei permessi, ma se non fossero riconosciuti non potresti aiutarlo.

Trovi le associazioni, incontri altri genitori, ti confronti, cresci e nascono nuovi dubbi e nutri nuove 

speranze.

Paure per un futuro che vedi negli altri ragazzi. Ma vedi anche la speranza di una qualità di vita che 

anche se diversa può essere vissuta. Poi capisci che tuo figlio e solo tuo e avrà la sua crescita, le sue 

difficoltà e le sue storie. Il suo percorso e le sue opportunità. 

Ti guardi indietro e vedi gli anni trascorsi,non sono molti e i progressi sono tanti. 

Ma tuo figlio rimane diverso e pensi con un gelo di terrore come sarebbe stato se non avesse avuto 

quegli stimoli, quella diagnosi e le terapie.

Avrebbe poi sorriso, avrebbe smesso di dondolare, avrebbe camminato bene o il piedino sarebbe 

offeso? Avebbe compreso? Sarebbe stato presente come lo è ora ? Per molti ragazzi le terapie sono 

come acqua date ad un fiore. Senza acqua il fiore appassisce....

E naturalmente il mondo non si ferma,devi continuare a lavorare e sperare di non perdere il lavoro.

Devi lavorare e cercare di crescerlo. Crescere qual fiore, continuando a lottare e a sperare.

Per far si che il resto del mondo non lo calpesti.


mercoledì 29 maggio 2013

Chiedo perdono pe' la sincerità.


da Mara Verzilli (Note)
Lunedì 27 maggio 2013 alle ore 12.49
 Er peggio è pe' chi more? io nun ce credo! 
l'amico mio che è morto poco fa,
proprio ora lo stanno a sotterrà
e io sto tanto male, che manco riesco a annallo a salutà.
Un santo che rispetto,
me dice che se l'amo tanto,
me devo asciugà er pianto,
che er mi sorriso sarà
la pace der defunto, 
me dice che va bene tutto...
ma er core mio è distrutto,
sarà dura elabborà sto lutto! 
Lasseme piagne fino a disidra'
damme, finchè la gioia pe avello conosciuto
allieverà l'angoscia pe' avello perduto, 
Lui la sua pace l'ha trovata già,
quanno la sua coscienza de sè è finita,
nell'istante stesso della dipartita 
io nun ce dormirò pe tutta la vita
chiedo perdono pe' la sincerità!





TALIDOMIDE


Talidomide: fatti, non parole
LEGGI QUI:
http://www.giornalettismo.com/archives/475153/

mercoledì 19 settembre 2012

Inizia la scuola



LETTERA ALL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO....

All’insegnante di sostegno, la mamma di un bimbo autistico comincia a pensare già prima che inizi l’estate."Chissà se sarà giovane abbastanza per stare dietro alle sue corse – si chiede mentre lava, stira, prepara la pappa o guarda il proprio bambino mentre dorme - chissà se avrà la pazienza di comprenderlo nelle sue difficoltà quotidiane. Chissà se avrà quella dedizione che le consentirà di tirar fuori quello che solo l’amore può vedere in certi ‘bimbi speciali’".

Nonostante le ferie, l’ombra dell’ansia per l’incognita dell’insegnante di sostegno, accompagna ogni mamma in modo costante.

Poi, arriva il momento dell’incontro. Quante speranze, quante aspettative e quanta fiducia in quella figura che entra a far parte della vita della tua creatura. In molti dicono che il futuro di certi bambini, spesso viene segnato dall’incontro di persone in grado di dare la svolta giusta. Così, ti vengono in mente quelle parole e voli con la fantasia pensando che sia proprio quella, che ti ritrovi davanti il primo giorno di scuola, la persona che cambierà la vita di tuo figlio.
Quell’insegnante prende le sembianze di un angelo…un angelo in grado di far volare alto il tuo bambino, di far realizzare i suoi, ma soprattutto i tuoi desideri.
Agli insegnanti di sostegno e non solo a loro, bensì a tutte quelle figure che si alternano nella quotidianità dei bimbi autistici (insegnanti curriculari, operatori, assistenti, etc), sono rivolte le significative parole di Jene Aviram della Natural Learning Concepts. Parole che racchiudono i sentimenti di tante mamme, bisognose di sapere solo che mentre loro sono a lavoro o in casa a fare le faccende domestiche, c’è chi con amore, si sta occupando del proprio bambino in maniera seria, professionale e amorevole.
<La scuola finisce poì e si dimenticano quei giorni...ma oggi a mio figlio è stato diagnosticato l’autismo e mi ritrovo ad essere quella bambina di 8 anni: ho di nuovo disperatamente bisogno dell'approvazione della maestra, ma questa volta non per me: per mio figlio!
E’ questo un sentire comune ai genitori dei bambini con autismo. Per cui, se sei un’insegnante.......QUESTO E' PER TE!
Mio figlio ha l'autismo. Non lo nego...lo so! Come potrei? Lo vivo ogni giorno. Ho altri bambini. I miei amici hanno bambini, conosco la differenza!
Loro fanno delle domande, mio figlio no. Loro giocano insieme, mio figlio no. Loro condividono i loro pensieri...mio figlio non può. Mio figlio è diverso. Ha una sua propria missione da compiere e io sono felice di essere dalla sua parte. Sono entusiasta quando impara qualcosa di nuovo, non importa quanto piccola. Sono orgogliosa quando riesce a fare quello che mai avrei ritenuto possibile. Godo delle sue particolarità...ti prego, gioiscine con me! Per favore, considera i suoi sforzi.
Mio figlio ha molte sfaccettature. Ha debolezze e punti di forza. Ha deficit ed abilità. La gente addita sempre i suoi deficit, ma per favore...unisciti a me nel notare le sue capacità!
Maestra, nei nostri incontri...ti prego...permettimi qualche volta di riconoscere con te le sue qualità positive. Ogni qualvolta tu lo farai...io tornerò a casa come camminando per aria; se non lo farai, guiderò verso casa piangendo.
Mio figlio viene giudicato continuamente. Ti chiedo di non farlo anche tu! Stringiti forte a noi! Uniti faremo bene! Possiamo conquistare il mondo! Aiutami ad infondere sicurezza in mio figlio. Mostragli la sua grandezza. Prova a vedere dalla sua prospettiva, incoraggialo quanto più puoi. Facendolo, tu migliorerai la sua vita e costruirai in lui la fiducia. Lo motiverai e lo ispirerai e lui supererà le tue aspettative. Lui ti sarà eternamente grato!!"


--------------------

COMMENTO ANONIMO ...


La Costituzione non è mai stata applicata in merito all'handicap,lo Stato c'è ma non del tutto,non dedica ai disabili lo stesso tempo e non concede gli stessi servizi di cui godono i "normodotati".Molti disabili sono parcheggiati nelle strutture pubbliche in attesa che si liberino posti nelle scuole potenziate.Cosa fanno,intanto?Vegetano,osservano,portati in giro da insegnanti pagati per non poter esercitare il loro mestiere in quanto non ci sono strutture.Verrebbe spontaneo un pensiero :le scuole potenziate sono poche?Potenziamo le scuole!
Facile a dirsi ma non a farsi.

Un modo per racimolare soldi,a mio avviso,sarebbe rendere la scuola laica,la religione la si faccia in chiesa,ed abolire discipline quali musica e arte,solo sino alle superiori,da lì li potrebbe fornire il servizio pubblico.
Non sto andando fuori tema parlando di scuola.Un bambino autistico,un paraplegico,uno spastico,richiedono soldi per l'acquisto di supporti didattici adeguati,se ciò non avviene i bambini diventano dei figuranti in un teatro che non ha scritto un copione per loro.I compagni li percepiscono come diversi,come poco interessanti e,spesso,li isolano,li ghettizzano.
Per il momento preferisco fermarmi a questa riflessione e vi ringrazio per l'attenzione.

Ape Maia (Vittoria)

sabato 1 settembre 2012

ALLA CORTESE ATTENZIONE DEI MEZZI D'INFORMAZIONE



DIRITTI NEGATI...non è tempo per noi che non ci adeguiamo mai
pubblicata da Alessandro Capobianchi il giorno Sabato 15 ottobre 2011 alle ore 2.05 ·
ITALIA 19 LUGLIO 2012
ALLA CORTESE ATTENZIONE DEI MEZZI D'INFORMAZIONE

NON SONO " DIEGO DELLA VALLE" CHE SI PUò PERMETTERE DI ACQUISTARE UNA PAGINA DI UN GIORNALE E SCRIVERE QUEL CHE VUOLE, TUTTAVIA VI CHIEDO DI PUBBLICARE QUESTA LETTERA AFFINCHE' POSSA ARRIVARE DOVE IL BUON SENSO NON ARRIVA.


Immedesimarsi in una persona con Autismo... è praticamente impossibile, ma anche la più amara delle giornate può avere un altro sapore. Questo vorrei dire a quelle madri e padri che hanno un figlio disabile.
Non riesco più a ricordare cosa significa essere normali, nel linguaggio di quel mondo di cui facevo parte e che oggi non mi vuole, da quando combatto contro lo spettro della patologia dell'autismo e dell'autismo istituzionale.
Ho cercato in una vita normale di focalizzare lo scopo della mia vita, ma lungo il percorso è successo qualcosa d'inaspettato.
Come posso aiutarti a vedere, ora, figlio mio!? Posso solo sostenerti con le mie spalle per stare in piedi.
Non riesco a ricordare una vacanza, intesa come tale, una festa vissuta come dovrebbe essere vissuta.
Non siamo liberi di frequentare posti e luoghi comuni, a causa anche di una cattiva informazione, per la mancanza di strutture adeguate ad ospitare ed accogliere dei bambini ed i loro genitori.

Capita di avere di tanto in tanto un fine settimana positivo e quando arriva lo ricordi come un evento storico.

Si continua a parlare di tagli. La crisi lavorativa e sanitaria colpisce anzitutto e soprattutto anziani e disabili, ma mai chi non ha problemi di natura economica...ed indirettamente o direttamente...anche i genitori degli stessi bambini e/o ragazzi disabili, una situazione che grava sulle famiglie ed aggrava le stesse famiglie, costringendole a sobbarcarsi di spese ABNORMI per una mancanza di servizi dovuti, ma non voluti...((( qualcuno sa dirci perchè?))) .

Dal punto di vista sociale, attendiamo da anni una risposta efficiente e soluzioni altrettanto efficaci.
Ci dicono "vedrai tutto si risolverà" ed intanto il tempo passa e per noi che di tempo non ne abbiamo, con lui ((( il tempo))), ogni giorno cresce lo sconforto, perchè non sai che fare... Poichè ogni giorno devi combattere con nuovi problemi legati alla malattia di tuo figlio e ti senti disarmato/a, inerme...e qualche volta ASETTICO.

Questo è un mondo che non ci vuole, che ci abbandona a noi stessi , ed in alcuni casi sono gli stessi amici a non comprendere ed io sono stanco dei troppi rinvii e dico a tutte le istituzioni (((locali e non)))...BASTA...MA BASTA.
Bisogna intervenire SUBITO...come?
Partendo dalla soluzione e non dal problema...ascoltare i genitori... può essere un buon inizio ed applicare le leggi lo è altrettanto...poi occorre cuore e buona volontà.

Non posso sicuramente affermare che questo è quello che avrei voluto per i miei figli, pensando ad una famiglia, in questo mondo di squali.
Una vita difficile , dove solo se ti sai difendere con le unghie e con i denti, riesci a sopravvivere, dove il dio denaro la fa da padrone, dove si è perso il rispetto per il proprio simile.

Non è facile accettare una malattia, una patologia del proprio figlio, ed allora ti chiedi:
-Perchè proprio a me?
-Cosa ho fatto di male?
-Cosa posso fare?
-Chi mi aiuterà?
E poi ti rendi conto che è e sarà solo tuo figlio che vivrà una vita difficile, in un mondo che va sempre piu' di corsa, lasciando indietro chi non è in grado di stare al suo passo...ed in qualche caso anche volutamente abbandonato...poichè considerato un peso dalla comunità.

Non ho certo la bacchetta magica per risolvere i problemi, SONO UN GENITORE COME VOI, non ho la ricetta per uscire dal tunnel dell'autismo, MA HO CAPITO COSA SERVE AI MIEI FIGLI, QUALI SONO LE STRATEGIE DA ADOTTARE E PERCHE'.
Ho capito che non è piangendomi addosso, che darò un futuro ai miei figli. Se puoi capire anche tu, che non hai nulla da perdere, se puoi credere di poter dare un futuro a tuo figlio e a tutti figli dell'autismo, ALLORA SEI GIA' TRE PASSI AVANTI.
Ho vissuto parte della mia vita alla ricerca di risoluzioni ai miei problemi, rivolgendomi alle istituzioni, nella speranza che qualcuno con un cuore grande mi prendesse per mano, facendomi uscire dal baratro. Ho vissuto così 2 anni di travaglio cercando risposte a domande dove risposte non c'erano.
Ho perduto del tempo prezioso che mai nessuno mi restituirà e ancor meno ai miei figli, per accorgermi che solo un genitore come me può capire lo stato d'animo nel vedere il proprio figlio autistico....un misto tra angoscia e impotenza, per scoprire di non poter parlare con nessuno, perdendo ogni contatto con la realtà, con la vita sociale ed allora si diventa disabili nostro malgrado e nello specifico AUTISTICI.
Ho conosciuto Mara, una mamma ed una donna straordinaria. Ho visto in lei gli occhi di una madre gonfi di dolore per l'autismo di suo figlio, senza nessuno a cui raccontarlo, con la consapevolezza di essere SOLA. In lei ho rivisto i stessi miei occhi.
Ho rivisto quegli occhi ritornare alla speranza , a sorridere verso un suo simile, anche se solo uno sconosciuto e comprendere che insieme è possibile vincere.
Insieme possiamo fare tanto, insieme possiamo aiutare i nostri figli, scendere dal titanic per risalire sull'arca....non permettere a nessuno di annullarti, noi siamo chi vogliamo essere.
Ma il vero autistico, il vero ostacolo è la politica ed i suoi rappresentanti che si mettono le dita nelle orecchie per non sentire, le mani sugli occhi per non vedere, sulla bocca per non parlare ed in mezzo alle gambe ...per farsi cavoli suoi.
Vedendo , anni fa, "rain man" , oggi in una tournè teatrale, pensavo, durante e dopo a cosa avessi fatto se fosse capitato anche a me. Oggi ho 3 figli di cui 2 autistici e mi batto per loro, vivo per loro, morirei per loro.
Il senso di responsabilità dei genitori con figli autistici è elevatissimo Non possiamo spianare loro la strada, ma costruire attraverso un duro lavoro una carta stradale con la quale possono orientarsi.
voglio salutarvi dicendovi che questa lettera non è rivolta solo agli orfani di ideali ma si rivolge anche a coloro che vogliono cambiare il modo di guardare all'esistenza.

AUTISMO è PER TUTTA LA VITA...MA MAI...CONTRO LA VITA.




Cecilia Camellini non contenta dell’oro di ieri (primo oro italiano di queste paralimpiadi) e del record del mondo stabilito nei 100 metri stile libero, fa il bis.





Riesce nella stesa impresa nei 50 stile durante le qualificazioni nella categoria S11 (atleti non vedenti) con il tempo record di 31”15. Il Resto del Carlino racconta di come il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani abbia espresso la propria soddisfazione, anche a nome della Giunta regionale, per il risultato della nuotatrice, che ha trionfato nei cento stile libero ai giochi Paralimpici di Londra, definendola “un’impresa fantastica, arricchita anche da un record mondiale e che rappresenta la miglior ricompensa a tanti anni di impegno. Uun risultato che ci rende orgogliosi e che mette in giusta luce il valore dell'impegno e della fiducia nella vita. Un grande plauso e complimenti a Cecilia per la sua impresa".



Autismo: Un Misterioso Universo All’interno Del Nostro Mondo SHARE THIS

Vera Ambra:
Come presidente dell'Associazione Akkuaria vorrei attivare un'indagine
conoscitiva sperimentale sull'autismo.
Sono anni che coltivo questo pensiero... e adesso è arrivato il momento
di metterlo in pratica.
Ho bisogno di avere contatti con genitori di bambini affetti da questo
grave problema.
È preferibile scrivermi al mio indirizo privato
veraambra@akkuaria.com


http://www.ilcorrieredicatania.it/?p=2790






Parlare di autismo non è facile, anzi è un compito ardo e complesso, perché la materia in sé è ampia e arzigogolata.

Ho deciso nonostante questo di scrivere un articolo, poiché mi sono accorta che negli ultimi tempi, questo termine salta fuori spesso. Non tutti però hanno la piena coscienza del suo significato e questa forma d’ignoranza, può portare in taluni casi a commettere grossolani errori e condurre a spiacevoli conseguenze.

Esattamente con questa parola, che cosa s’intende?

L’autismo è una complessa sindrome basata su disordini fisiologici e biochimici. Questo disturbo è stato descritto per la prima volta nel 1943 da Kanner e per i successivi vent’anni è stato oggetto d’interpretazione psico-genetica.

Le persone con questa malattia possono presentare una lunga serie di sintomi comportamentali come iperattività, tempi di attenzione brevi, impulsività, in qualche caso autolesionismo e nei bambini anche collera e aggressività. Comporta quindi gravi deficit nelle aree della comunicazione, dell’integrazione sociale e verbale. La caratteristica più evidente è l’isolamento dal mondo con assenza di risposta o quasi.

L’autismo è ancora oggi un mistero per la ricerca scientifica.

E’ importantissimo riuscire a trattarlo precocemente, perché il soggetto affetto da autismo è destinato a un deterioramento progressivo e molto veloce dei sintomi. Si calcola che circa 1 persona su 1.000 abitanti ne è affetta e riguarda i maschi 4 volte più delle femmine.

Il DA in Italia è ancora poco conosciuto, studiato e trattato adeguatamente, ma soprattutto circondato da malintesi e pregiudizi.

Per questo motivo, i genitori di bambi e ragazzi autistici si adoperano ogni giorno con le più disparate iniziative, per sensibilizzare l’opinione pubblica e non solo. Un genitore non si arrende in nessun caso pur di cercare una soluzione a questa drammatica condizione di vita.

Per citare solo alcuni casi, desidero ricordare la storia di quel padre che per anni ha viaggiato in lungo e in largo il mondo alla ricerca di una terapia, provandone di ogni tipo: tradizionali, sperimentali, spirituali. Infine ha deciso di tagliare i ponti con tutto e girare l’America in moto per tre mesi. E in questo meraviglioso viaggio è il figlio autistico 18enne che insegna al padre; istruendolo su come vedere la vita, abbandonandosi a lei (ne è uscito da poco un meraviglioso libro).

Un’altra lodevole e rilevante esperienza è avvenuta pochissimi giorni fa a Catania, grazie alla tenacia ed alla volontà di un gruppo di mamme temerarie, che hanno tentato di abbattere le barriere mentali e ci sono riuscite con enorme successo. Ideata e organizzata dalla signora Angela Rendo, è stata presentata una singolare sfilata di moda “Tutti in passerella”, nel chiostro del Palazzo Minoriti. Il défilé, unico nel suo genere ha avuto anche il contributo volontario di diverse associazioni quali: Akkuaria, AICS, Artists & Creatives, Logos, Città Invisibile, Centro Antiviolenza Galatea, Autismo Oltre, Una luce per l’Autismo e Sicilia Emergenza. Il fine era di demolire i pregiudizi che posso sorgere, tra bambini disabili e normodotati e di sensibilizzare le persone sui bisogni delle famiglie, che troppo spesso sono addirittura ghettizzate.

La paura di un genitore è anche quella dell’emarginazione, in altre parole di ritrovarsi solo ad affrontare un figlio affetto da autismo. Per questo motivo è fondamentale rivolgersi ad associazioni che li possono seguire, aiutare e tutelare. Tra queste: ANGSA Onlus (Ass. Nazionale Genitori Soggetti Autistici); Autismo Italia; Autismo oltre e molte altre che si possono trovare su internet.

In Italia inoltre esistono diversi centri, dove ci si può rivolgere per essere assistiti. Nella regione Lombardia per esempio troviamo un punto d’eccellenza: Villa Laura; una bellissima struttura messa a disposizione della Caritas diocesana nel piccolo Comune di Torlino (Cremona).

Concludendo affermo che tutti possiamo dare una mano; innanzitutto non allontanando le famiglie con un bambino autistico, ma anzi sostenendole e aiutandole nell’inserimento in società.

Ricordiamoci che un bambino autistico è prima di tutto un bambino; noi dobbiamo riuscire a vederlo con gli occhi del cuore, se vogliamo abbattere quel muro che dividere il suo misterioso mondo dal nostro.

Dora Millaci
SHARE THIS

TAGS
AutismoBambiniDisabilitàDisagio