Giusto indignarsi per quel Disegno di Legge, ma
bisogna parlare anche degli alunni con autismo
(di F.A.N.T.A.Si.A*)
Mentre anche la SIPeS (Società Italiana di Pedagogia Speciale) si
pronuncia duramente contro quel Disegno di Legge che vorrebbe
aprire la strada della privatizzazione per l'insegnamento degli
alunni con disabilità, da parte di F.A.N.T.A.Si.A. - la
Federazione delle associazioni che si occupano di autismo -
si dichiara: «La stessa giusta indignazione che la proposta
di privatizzazione del sostegno ha suscitato dovrebbe rivolgersi
anche e soprattutto alla situazione drammatica di discriminazione
e di esclusione che da molti anni si realizza nella scuola di
tutti nei confronti degli alunni con autismo»
Dopo le varie posizioni contrarie al Disegno di Legge n. S 2594,
presentato dai senatori Francesco Bevilacqua e Antonio Gentile
(Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità),
alle quali abbiamo dato spazio nei giorni scorsi (si veda in
calce l'elenco degli articoli), registriamo ora quella della
SIPS (Società Italiana di Pedagogia Speciale), che tramite
le parole del suo presidente Luigi D'Alonzo, esprime «le sue
più vive preoccupazioni per una proposta che prevede interventi
nella scuola "con la collaborazione di privati" per il sostegno
di alunni con disabilità, nonché misure educative e didattiche
di supporto per gli alunni con DSA [Disturbi Specifici di
Apprendimento, N.d.R.]. L'integrazione delle persone con
disabilità e con problemi nella scuola merita interventi
coordinati e competenti sul piano pedagogico e didattico
che nulla hanno a che fare con provvedimenti estemporanei
e non regolati, destinati ad essere gestiti individualmente
senza unitarietà di intenti e senza progettualità».
Qui di seguito, invece, ben volentieri pubblichiamo una nota
ricevuta da F.A.N.T.A.Si.A. (Federazione delle Associazioni
Nazionali a Tutela delle Persone con Autismo e Sindrome di
Asperger), che intende andare ben oltre l'analisi di quel
Disegno di Legge, per evidenziare con forza le costanti e
continue discriminazioni vissute tuttora nella scuola da
molte persone con autismo. (S.B.)
Sul Disegno di Legge n. S 2594 dei senatori Bevilacqua e
Gentile, molti hanno scritto parole di fuoco, preoccupandosi
per una possibile futura privatizzazione dell'azione del
sostegno per i disturbi specifici di apprendimento, che
potrebbe estendersi alla disabilità.
E tuttavia nessuno sembra essersi accorto che molti alunni
con autismo sono costretti da anni a subire nella scuola
di tutti una sistematica e intollerabile violazione del loro
diritto fondamentale all'educazione. Infatti, secondo la
Sentenza del Comitato Europeo dei Diritti Sociali relativa
alla violazione del diritto all'educazione dei bambini e
degli adulti con autismo, l'educazione «non può chiamarsi
tale se non è efficace» [si fa riferimento a quanto deciso
il 10 marzo 2004 dal Comitato Europeo dei Diritti Sociali
del Consiglio d'Europa, dopo un reclamo collettivo di Autisme
Europe contro la Francia, per il diritto all'educazione delle
persone con autismo. Per approfondire, cliccare qui, N.d.R.].
Eppure, a causa della mancanza di formazione adeguata, attualmente
la grande maggioranza dei docenti della scuola pubblica non
è in grado di effettuare un intervento educativo appropriato
ed efficace per gli alunni con autismo, perché non è in grado
di applicare le strategie educative indicate dalle linee
guida internazionali e nazionali, come le più adeguate a
rispondere alle necessità educative speciali degli alunni
con autismo.
Di conseguenza, i bambini e gli adolescenti con autismo -
se le loro famiglie non posseggono le risorse sufficienti
per ovviare alle mancanze educative del sistema scolastico
pubblico, pagando in proprio interventi privati - sono
tagliati fuori da ogni percorso formativo verso l'autonomia,
l'inclusione sociale e lavorativa e la partecipazione, e
destinati in età adulta a una dipendenza che avrebbe potuto
essere evitata.
Le difficoltà di apprendimento delle persone con disturbo
dello spettro autistico sono ben più gravi di quelle dei
disturbi specifici di apprendimento e richiedono interventi
ancora più specifici: la stessa giusta indignazione che la
proposta di privatizzazione del sostegno ha suscitato dovrebbe
rivolgersi anche e soprattutto alla situazione drammatica
di discriminazione e di esclusione che da molti anni si
realizza nella scuola di tutti nei confronti degli alunni
con autismo.
La Federazione F.A.N.T.A.Si.A. ha avanzato proposte concrete
per risolvere i problemi drammatici della mancanza di
formazione e della turnazione degli insegnanti.
Tali proposte, oltre al prolungamento obbligatorio a dieci
anni del docente nel ruolo di sostegno, richiedevano l'istituzione
di una classe di concorso specifica per gli insegnanti di sostegno,
separando quindi la carriera del sostegno da quella curricolare
e impedendo il passaggio automatico da un ruolo all'altro.
Ciò avrebbe contribuito a creare una selezione dei docenti motivati
e realizzato finalmente una preparazione approfondita sulle
necessità e sulle strategie educative specifiche per gli alunni
con disabilità, mentre la successiva carriera nel ruolo di
sostegno avrebbe favorito la formazione permanente e l'accumulo
di esperienze di didattica speciale.
Un altro mezzo - già recepito dalla nostra normativa - è la
formazione di "scuole polo", referenti di una rete di scuole
vicine, così come concordato fra Regioni e Stato al tempo del
ministro Fioroni: purtroppo tali norme non sono ancora state
applicate. In questa organizzazione si prevede che l'insegnante
che ha cattedra stabile nella scuola polo per l'autismo -
dove anche altri suoi colleghi hanno questa specializzazione
- si rechi a fare lezione nelle aule delle scuole della rete,
dove il bambino con autismo viene iscritto.
Per realizzare l'inclusione scolastica e assicurare il diritto
all'educazione per gli alunni con autismo, evitando il rischio
di un ritorno alle scuole o alle classi speciali, occorre che
all'interno della classe vi sia un insegnante specializzato,
preparato e stabile, che non faccia rimpiangere i tempi delle
classi speciali stesse.
La Federazione F.A.N.T.A.Si.A. sollecita pertanto il Legislatore
a intervenire con maggiore efficacia e coraggio, anche
contrastando interessi corporativi, in favore degli alunni
con disabilità. Si richiede in tal senso al Governo un
maggiore impegno di risorse, per garantire dal punto di vista
quantitativo e qualitativo quell'educazione precoce, intensiva
e strutturata che le linee guida nazionali e internazionali
indicano come efficaci per gli alunni con autismo.
*F.A.N.T.A.Si.A. è la Federazione delle Associazioni Nazionali
a Tutela delle Persone con Autismo e Sindrome di Asperger,
che dal settembre del 2008 raccoglie in unico coordinamento
le tre principali organizzazioni no profit italiane impegnate
nella tutela dei diritti delle persone con autismo: ANGSA
Associazione Genitori Soggetti Autistici), Autismo Italia
e Gruppo Asperger.
Sul Disegno di Legge n. S 2594, segnaliamo anche - sempre
nel nostro sito - gli articoli: L'integrazione non si può
privatizzare (di Fiammetta Colapaoli.
Inaccettabile privatizzare il sostegno (di Salvatore Nocera
e Mario Berardi, cliccare qui), Quel Disegno di Legge è un
rischio per l'intera scuola italiana (di Francesca Palmas,
Anche l'ANFFAS dice no al sostegno privatizzato
e Perché quel Disegno di Legge è un pericolo .
giovedì 28 luglio 2011
Giusto indignarsi per quel Disegno di Legge
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